Gramsci

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lunedì 13 gennaio 2014

Il PdCI e l'unità dei comunisti.


L'importante questione dell'unità dei comunisti è sentita sempre più da tutte le compagne ed i compagni d'Italia. Se escludiamo i microscopici partiti comunisti di aspirazione trotskijsta e la nascita di Comunisti-Sinistra Popolare di Marco Rizzo, sentiamo sempre più imminente la necessità di unire i comunisti in Italia. 
Ovviamente, quando si parla di unità dei comunisti, l'invito alla discussione è rivolto anche ai compagni del Partito Comunista dei Lavoratori, al Partito di Alternativa Comunista ai compagni della disciolta Sinistra Critica (a sua volta divisa in due nuove organizzazioni, Sinistra anticapitalista e Solidarietà Internazionalista) e CPS.
Sappiamo che l'invito all'unità dei comunisti è stato più volte respinto dai compagni di queste organizzazioni. 
Dall'ultimo Congresso del Partito della Rifondazione Comunista dobbiamo prendere atto che la classe dirigente del partito non ha voglia di unità e di rilancio di un PC, ma di isolarsi sempre più nel panorama politico nazionale su posizioni pericolosamente settarie.
Ferrero è segretario nazionale di minoranza del partito. E sarà sempre più sotto i diktat di un'area del PRC che rappresenterà sempre più la guida del Partito.
Come PdCI non vogliamo entrare nel merito delle scelte del Comitato Politico Nazionale del PRC. 
Oggi in Italia c'è bisogno dei comunisti. C'è bisogno di un'alternativa di società. I comunisti in Italia sono scomparsi dallo scenario politico nazionale perché hanno smesso di essere comunisti. 
Il vuoto lasciato per colpa dei nostri errori è stato colmato dai populismi del Movimento 5 Stelle e nelle sue forme più estreme dal "movimento dei forconi".
Il Partito dei Comunisti Italiani si trova oggi ad avere di fronte questa consapevolezza. La ricostruzione di un vero Partito Comunista che vada oltre la mera rappresentanza storica. Un PC capace grazie alla sua storia e alla sua cultura di ricostruire il Partito. Partendo dai quadri, formare i militanti di base e organizzare un valido sistema di autofinanziamento che renda il Partito indipendente dai finanziamenti pubblici. 
Sappiamo che il lavoro da fare è tanto. Ma il Partito comunista si ricostruisce solo con il lavoro politico e militante. Il compagno Fausto Sorini ha recentemente pubblicato le TESI per la Ricostruzione del Partito Comunista ( https://www.facebook.com/fausto.sorini/posts/10201196660463864).
Ai compagni di base del PRC diciamo che solo in questo modo sarà possibile tornare a difendere i più deboli. La classe dirigente del PRC parla di Sinistra di Alternativa, di polo anti imperialista. 
Ma il PC è già tutto questo, non perdiamoci in sterili discussioni che non ci porteranno da nessuna parte. 
Il PdCI mette a disposizione le sue forze per tornare ad essere una vera forza popolare in Italia.







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