di Giuliano CAPPELLINI
Direzione Provinciale PdCI Lodi
La
facile la risposta apre, però, ad interrogativi e a riflessioni non banali.
Ad
esempio, siamo sicuri che al prossimo congresso della CGIL, Susanna Camusso denuncerà
questa pratica feroce che l’Occidente (Europa, USA) porta avanti contro i
lavoratori europei per nome ed interesse delle multinazionali e dei poteri
finanziari? Speriamo vivamente di sbagliarci, ma nutriamo molti dubbi che il
Congresso della maggiore confederazione sindacale italiana recepisca che non si possono difendere gli interessi dei
lavoratori e del sindacato se non si prende una posizione netta e decisa contro
questa Europa dei poteri economici forti e della Nato che da 25 anni pretende
di imporre il proprio dominio ovunque, con minacce ed aggressioni, organizzando
addirittura l’eversione fascista contro
governi di altri paesi eletti democraticamente.
Agli
esecutori di pogrom e di aggressioni contro comunisti ed ebrei, a coloro che
assalgono le sedi dei partiti democratici e mettono al bando comunisti e altri
partiti, bruciano i libri, abbattono le statue di Lenin e portano il terrore
bianco in Ucraina, l’Unione Europea promette
ben 20 miliardi di euro per puntellare il colpo di stato. Ricordando quanto sono
stati lesinati aiuti ben più modesti
alla Grecia sull’orlo della bancarotta, si capisce che l’Europa delle
multinazionali e della finanza non vuol perdere l’occasione di allargare la domanda di lavoro con l’obiettivo di deprimere ancor
più i redditi di tutti i lavoratori europei, ucraini compresi. Questa è la loro
ricetta per uscire da una crisi economica senza precedenti. Ma la scimmia sulle
spalle di non si sposta di un millimetro e i dati OCSE mostrano impietosamente
che il tasso di disoccupazione in Europa è al 10,8%, in Italia, il paese con
i salari più bassi, arriva al 12,5% ed in Spagna al 26,3%!
Intanto,
se più di vent’anni di guerre ed aggressioni non sono servite né a scongiurare né
a risolvere la crisi economica, la Jugoslavia fiorente è stata polverizzata in
staterelli; l’Iraq da potenza economica,
è stato ridotto alla stregua di un paese dilacerato da lotte tra etnie,
confessioni religiose, interessi stranieri; l’orgoglio d’Africa, la Libia indipendente, con un PIL
a due cifre, è diventato un paese in balia di bande che si scontrano tra loro e
barattano l’indipendenza del paese con le potenze ex-colonialiste disposte a
riconoscere il potere a qualche ras locale; l’Afganistan, ove la guerra non
finisce più e il flagello dell’estremismo religioso offre un buon motivo per
prolungare il regime di occupazione militare degli Stati Uniti e dei sui
satelliti. E si potrebbe continuare ancora non senza citare quel che avviene
nel cuore dell’Africa e l’enorme prezzo di sangue che le politiche aggressive
dell’imperialismo hanno comportato.
È
ora di dire basta iniziando a rifiutare le menzogne che ci propala un sistema
mediatico che sostiene sempre, in modo automatico, la versione dei fatti che
più aggrada alla Nato. Non per niente nella classifica di Reporter senza
frontiere sulla libertà di stampa l’Italia figura al 57° posto sui 179 Paesi
osservati. Dopo il Botswana ed il Niger!
Oggi i comunisti ed i
sinceri antifascisti italiani si sentono
vicini alle forze della resistenza antifascista ucraina, erede della lotta
gloriosa di quel popolo contro l’invasore nazifascista nella II Guerra
Mondiale. Queste forze si oppongono ora al risorgere del pericolo fascista nel
cuore dell’Europa ed alle mire di un’Europa a direzione tedesca che, mettendo
gli uni contro gli altri, umilia i lavoratori ucraini, italiani ed europei.
Nessun commento:
Posta un commento