Gramsci

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martedì 3 dicembre 2013

il fascista del 2000

Siamo tutti consapevoli che il consenso di cui gode il Movimento 5 Stelle ed in modo particolare il suo leader, Beppe Grillo sono alla base della novità politica nello sconsolato scenario italiano. 
Su Grillo potremmo scrivere pagine e pagine sulle contraddizioni che seguono il personaggio ormai unicamente mediatico. 
Ora Grillo ha lanciato la sua sfida più grande. A alzato il livello dello scontro. La sa guerra personale tra il suo Movimento e la politica ha raggiunto il massimo livello. 
«I partiti - ha scritto il leader M5S - hanno truffato gli italiani. Gli hanno estorto 2,3 miliardi di euro di finanziamenti pubblici nonostante il voto contrario di un referendum». «Dopo anni di silenzio omertoso delle istituzioni, il procuratore del Lazio Raffaele De Dominicis ha sollevato la 'questione di illegittimità costituzionale dei cosiddetti rimborsi elettorali che 'sono da ritenersi apertamente elusive e manipolative del risultato referendario e quindi materialmente ripristinatorie di norme abrogatè. I partiti sono indifferenti alla volontà popolare, cambiano il significato delle parole per ingannare i cittadini. Sempre la Corte dei Conti: 'tutte le disposizioni impugnate dal 1997... hanno ripristinato i privilegi abrogati con il referendum del 1993 facendo ricorso a artifici semantici, come il rimborso al posto del contributo, gli sgravi fiscali al posto del contributò». 
Secondo Grillo «in attesa del responso della Corte Costituzionale che ha la velocità di un gasteropodo quando si tratta dei privilegi dei partiti, come è avvenuto per il Lodo Alfano e per la legge elettorale Porcellum, si dovrebbe avviare un'azione di sequestro preventivo dei patrimoni immobiliari dei partiti e una sospensione degli stipendi ai loro dipendenti».

Cosa sta alla base di tale attacco? A Grillo e al suo movimento poco importa se licenziando i dipendenti dei partiti politici si rovina una vita. 
Pur di distruggere "la vecchia politica" i pentastellati son disposti a tutto.
Si perché la loro visione della politica non è tra destra e sinistra. Ma tra vecchia politica (i partiti) e il nuovo (il M5S). Al Movimento 5 Stelle non sta a cuore ciò che a reso l'Italia un grande paese avanzato. 
Le conquiste dei lavoratori raggiunte dalle lotte degli operai e dalla presenza del più grande Partito Comunista d'occidente sono per i grillini cosa i poco conto. 
Loro mettono sullo stesso piano la storia dei comunisti italiani con quelle corrotte mafiose e neofasciste dei governi del dopo guerra.
Grillo vuole cancellare i partiti in Italia. Per quanto ci riguarda noi del PdCI lotteremo con tutte le nostre forze per difendere ciò che l'idea democratica difende. Il diritto ad organizzarsi politicamente in partiti ed associazioni e...movimenti. 
Grillo smettesse di fare il fascista del 2000 e pensasse a dare battaglia ai veri nemici di classe. 

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